Disciplina nata in Inghilterra alla fine del 1800 sotto il nome di Naturopathy, tradotto in italiano con il “Sentiero della Natura”, “Empatia con la Natura“. La Naturopatia nasce nei paesi anglosassoni come volontà dell’uomo moderno di aiutare terapeuticamente tramite una politica molto precisa “non-nuocere” – nihil nocere.
La naturopatia sostiene che è auspicabile prevenire la malattia mantenendo o ripristinando l'”equilibrio energetico” della persona. La malattia, nell’ottica naturopatica, è conseguenza di uno “squilibrio energetico”; la correzione di tale squilibrio determina la scomparsa dei sintomi. Il termine “energia” usata in Naturopatia è molto vicino al termine di energia della Medicina Tradizionale Cinese.
I sostenitori della naturopatia ritengono che essa differisca dalla medicina allopatica (ovvero la medicina “tout court”) in quanto:
- considera la malattia come una presunta conseguenza di uno cosiddetto “squilibrio energetico” (principio proprio della medicina tradizionale cinese)
- dichiara di avere un approccio cosiddetto “olistico” nei confronti del paziente (“completo”, teso ad una valutazione globale). La valutazione del singolo caso clinico, secondo i sostenitori della naturopatia, non si basa sull’esame del/dei sintomi, ma sull’esame del cosiddetto “terreno” della persona (concetto però privo di corrispondenze scientificamente dimostrabili, nella medicina o nella biologia), dei fattori esogeni con cui esso entra continuamente in contatto (es. agenti patogeni, presunte componenti geobiologiche dell’abitazione), e sullo stile di vita del soggetto, al fine di individuare ed eliminare quelli originanti il presunto squilibrio energetico.
Per la Naturopatia vi è come obiettivo la stimolazione della capacità innata di auto-guarigione o di ritorno all’equilibrio del corpo umano, denominata omeostasi, attraverso l’uso di tecniche e di rimedi di diversa natura, oppure attraverso l’adozione di stili di vita sani e in armonia con i ritmi circadiani.
Le pratiche naturopatiche possono essere molto varie: massaggi, riflessologia plantare, idroterapia, cromopuntura/cromoterapia, floriterapia, climatoterapia, aromaterapia e molte altre.
Le critiche mosse dall’attuale medicina scientifica sono tutte rivolte alla infondatezza scientifica della Naturopatia, la quale si baserebbe su costrutti teorici non dimostrati [mi verrebbe da pensare a quante scoperte sono oggi possibili grazie all’evoluzione degli strumenti di misurazione ed ai progressi nella Fisica Quantistica, scoperte prima impensabili per il solo limite di misurazione di eventi non visibili ad occhio nudo].
Il Naturopata
Il naturopata è un operatore del benessere. Utilizza tecniche e terapie naturali al fine di migliorare lo stato di salute e la qualità della vita delle persone.
Il suo operare comprende diverse importanti e necessarie funzioni
- Educativa: informando le persone che ricorrono alla sua consulenza su quelli che sono i comportamenti più idonei per il raggiungimento o il mantenimento dello stato di benessere.
- Preventiva: riconoscendo predisposizioni e comportamenti inadeguati o tali da non favorire uno stato di salute ottimale e fornendo consigli idonei a prevenire l’insorgenza dei disturbi.
- Assistenziale-terapeutica: supportando eventuali terapie medico-chirurgiche per ottimizzarne l’efficacia e contenere i possibili effetti collaterali indesiderati; sostenendo psicologicamente il malato e aiutandolo a riconoscere e ad affrontare gli squilibri psico-fisico-emozionali.
Il naturopata considera il cliente nella globalità della sua persona. Ricostruendo la sua storia, indaga sulle diverse cause che hanno determinato lo squilibrio psicofisico e di conseguenza l’insorgere del disturbo. Stimola la capacità di guarigione e di autoconsapevolezza.
Utilizza tecniche come la kinesiologia, l’iridologia, la fisiognomica, la posturologia e il colloquio per individuare la tipologia della persona, le sue tendenze e predisposizioni costituzionali e i suoi squilibri energetici.
Il naturopata consiglia un corretto stile alimentare e igienico, esercizi e tecniche di rilassamento e di respirazione, integratori alimentari, fitoterapici (piante e composti vendibili esclusivamente in erboristeria), rimedi floreali (fiori di Bach), oli essenziali per uso esterno, oligoelementi, visualizzazioni curative, meditazioni e pratiche idroterapiche.
Applica tecniche manuali e manipolatorie, quali la riflessologia plantare, esegue tecniche di riflesso stimolazione drenante simili al linfodrenaggio, può effettuare trattamenti per il riequilibrio energetico quali il Qi Gong o Shiatsu e può insegnare tecniche di automassaggio e di auto trattamento.
Il naturopata può operare in diversi contesti quali: studi privati, centri termali, centri benessere, strutture assistenziali pubbliche e private, centri sociali e culturali, presso studi medici, palestre, scuole e centri estetici.
Il percorso formativo del naturopata prevede lo studio di materie scientifiche come la Chimica, la Biologia, l’Anatomia e la Fisiologia, mediamente dura 4 anni, pur variando ancora da regione a regione e addirittura da nazione a nazione.
Il naturopata è un operatore non medico, non formula diagnosi e non interferisce sulle prescrizioni dei farmaci e dei rimedi dati dai medici.
Non rilascia ricette. Fornisce consigli su come utilizzare al meglio i rimedi naturali ritenuti più idonei per il miglioramento del proprio benessere psicofisico. Coadiuva una seria e accurata politica di prevenzione ed educazione alla salute. Praticando le tecniche sopra citate si possono prevenire o alleviare molte patologie croniche e ottenere un migliore stato di benessere.
Quali disturbi possiamo trattare e da che età?
Il bello di questa disciplina è che è rivolta a tutti: il naturopata professionista ha comunque il dovere di conoscere i limiti della sua professione e delle eventuali controindicazioni, se consiglia l’utilizzo di integratori naturali a soggetti predisposti o in cura con trattamenti farmacologici.
Nella mia pratica giornaliera, in questi anni, ho potuto notare che la naturopatia sostiene varie problematiche e molto spesso fa parte dei metodi preventivi: per esempio si trattano squilibri all’apparto digerente per gestire le gastriti, la cattiva digestione o la pesantezza di stomaco, il colon irritabile, la stipsi, la diarrea, le candide intestinali, le intolleranze alimentari. Si può intervenire anche per l’apparato genito-urinario in caso di dolori mestruali, cistiti, candide, per la sindrome premestruale che porta nervosismo a metà ciclo, cefalee, eccessi alimentari oppure per la menopausa e l’andropausa. Si possono prevenire le alterazioni all’ apparato respiratorio per le bronchiti, i raffreddori, le tonsilliti partendo un paio di mesi prima della stagione fredda regolando la scelta del cibo e degli integratori.
Capita spesso di consigliare cicli di cambio di alimentazione, stile di vita e integratori per l’osteoporosi soprattutto dopo una certa età, o per dolori osteoarticolari (osteopenie, artriti, artrosi). Nei cambi di stagione è buona abitudine ripulire il corpo da tossine grazie a delle pratiche disintossicanti per il fegato e aiutare il sistema immunitario per chi è solito soffrire di influenze e raffreddori o infiammazioni frequenti.
Ricordo con piacere che cominciai a studiare Tecniche erboristiche quando mi capitò la classica tachicardia da ansia pre-esame e un’erba, il biancospino, mi aiutò a rilassarmi: stupita, compresi molto bene che le discipline naturali, se studiate a dovere, potevano apportare benefici anche in caso di stress cronico. Un aiuto sono ad esempio le tecniche di rilassamento e di meditazione, che al giorno d’oggi si sono sviluppate con maggiore facilità.
In linea generale, in naturopatia si possono trattare i malesseri minori, utilizzandola come integrazione e sostegno alla medicina classica, senza dimenticare e tralasciare comunque il consiglio del proprio medico e gli eventuali esami, screening, interventi o terapie assolutamente necessari per la salute.
Quali sono i benefici?
Il beneficio più importante è rendersi conto dei fattori che hanno portato a sviluppare quella problematica.
A partire da questo, le persone considerano la vita in maniera differente. Imparano qualcosa di più del prendere un rimedio naturale o di combinare gli alimenti: imparano ad ascoltarsi.
Imparano a fermarsi. Imparano a volersi bene.
Questo è il concetto di consapevolezza che intendo e il motivo per cui ho affiancato gli studi di Naturopatia a quelli di Infermieristica.